Si riaccende il Caffè del Porto, una delle insegne più iconiche del lungomare di Riccione. Dopo sei mesi di “riposo”, lo storico locale su viale D’Annunzio torna alle origini, ovvero nelle mani salde dei fratelli Gabriele e Raffaella Urbinati pronti ad aprire un nuovo capitolo della loro ormai lunga storia imprenditoriale con un obiettivo ambizioso: riportare il Caffè del Porto ai fasti di un tempo, quando per degustare un aperitivo tra le barche della darsena venivano un po’ da tutta la Romagna.
Un impegno importante per la famiglia Urbinati che, negli ultimi anni, tra Roma e Milano, ha aperto locali in tutta Italia ma che considera il rilancio del Caffé del Porto, prima di tutto, un “affare di cuore”.
L’inaugurazione del nuovo locale é prevista per il 23 di aprile e, anche se l’insegna resterà quella di sempre, Riccione riscoprirà un locale completamente rinnovato, ripensato totalmente nel concept e nel layout grazie ad un progetto firmato dal celebre architetto Giovanni Cenni.
“Nel Caffè del Porto – spiega Gabriele Urbinati – ci sono custoditi ancora oggi tanti ricordi e tanti affetti della nostra famiglia che lo ha gestito per circa una decina d’anni rilevandolo negli anni ’90 quando ancora si chiamava ‘Bar Maria’. I miei genitori non erano del mestiere ed io ero un ragazzino di appena vent’anni ancora inesperto che aveva fatto qualche stagione come barista nelle discoteche della zona. In ogni caso, nonostante qualche errore dettato dall’inesperienza, il locale – che era più piccolo di oggi ed aperto solo d’estate – in qualche modo prese piede e, dopo un primo restyling, iniziò a restare aperto tutto l’anno, diventando un punto di riferimento per tanti riccionesi”.
E’ in quel momento, però, che Gabriele Urbinati, sempre alla ricerca di nuove esperienze professionali, decide di defilarsi da quella gestione per inaugurare un nuovo locale a Bologna. Il Caffè del Porto continua regolarmente la sua attività sotto il controllo della sua famiglia ma, cinque anni dopo, si apre il capitolo più esaltante di questa favola imprenditoriale: “Tornato da Bologna – ricorda Gabriele – presi in affitto il locale dalla mia stessa famiglia e, da quel momento, eravamo sul finire degli anni ’90, é nata la ‘vera’ storia del Caffè del Porto, il progetto in cui ho condensato le tante esperienze che, nel frattempo, avevo maturato in giro per l’Italia”.
Un nuovo radicale restyling, una formula che funziona, un periodo in cui fare impresa era forse più semplice: nasce dalla combinazione di questi fattori una delle insegne più celebri della Perla. Per fare l’aperitivo al Caffé del Porto, in quegli anni, venivano da tutta la Romagna, attirati da quell’idea di movida patinata che diventerà, in breve tempo, un modello nella nightlife romagnola.
Dopo un decennio esaltante, l’esperienza si esaurisce solo quando, all’apice del successo, Gabriele Urbinati decide nuovamente di passare la mano: “Avevo appena comprato il locale vicino – prosegue – che, in quegli anni, si chiamava bar Trattoria del Porto (oggi “Kalamaro Fritto Osteria”). Quell’esperienza cambiò il focus dei miei interessi imprenditoriali e, dal quel momento, iniziai a concentrarmi molto di più sul settore della ristorazione. Lasciai il Caffè del Porto e lo cedetti in affitto d’azienda alla società Aircoop che lo ha gestito molto bene per 18 anni fino al novembre del 2024”.
E allora veniamo al presente, ovvero alla scelta di tornare a guidare quell’azienda di famiglia assieme alla sorella per rilanciarla in una Riccione sempre stimolante, ma molto diversa da quella di 30 anni fa: “Il livello dell’offerta dei locali – ammette Gabriele – negli ultimi anni si é alzato di parecchio, ma secondo me, lavorando con qualità e serietà, ci sono ancora i presupposti per fare la differenza. Malgrado io viva a Roma e sia impegnato nella gestione di tante altre attività, sono convinto che il Caffé del Porto abbia tutti i requisiti per tornare ad essere un riferimento per la riviera romagnola. Per questa ragione ci siamo affidati ad un staff giovane e competente che, sotto la nostra guida, saprà certamente valorizzare le potenzialità di questa esperienza. Cercheremo, in primis, di offrire una colazione di alto livello, garantendo prodotti di alta pasticceria artigianale e puntando molto su questa location che offre suggestioni impareggiabili. Cercheremo di spigolare tra tradizione ed innovazione, tenendo conto che la cultura del food é cambiata in questi anni, ma senza perdere d’occhio i prodotti del nostro territorio, quelli che rappresentano la nostra identità e che non sono mai passati di moda. Inoltre, proveremo a rilanciare l’antico rito dell’aperitivo sul porto, puntando su una clientela di buon livello e su un’accoglienza che deve ricreare un ambiente sano, pulito e inclusivo. L’obiettivo é quello di offrire un format d’intrattenimento in grado di funzionare anche nel post-dinner, tornando a lavorare con i giovani almeno fino a mezzanotte. La grande novità di questa gestione sarà invece l’anima bistrot, dunque una piccola ristorazione per pranzare e cenare con un menù di piatti selezionati. Proporremo un’offerta gastronomica importante e soprattutto di qualità, valorizzando il momento lunch e dinner per sfruttare al massimo le potenzialità di una location che – conclude Urbinati – deve restare viva e dinamica, sette giorni su sette, in tutti i momenti della giornata”.