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L’Italia dei Bluff: le considerazioni finali di Azora Rais

L’Italia dei Bluff: le considerazioni finali di Azora Rais

Siamo lieti di avere con noi Azora Rais, autrice insieme a Giuseppe Donato del libro “L’Italia dei Bluff”, che fa un’analisi critica e approfondita delle sfide economiche e politiche che l’Italia sta affrontando oggi. Nel suo libro, Azora Rais propone una serie di soluzioni audaci per risollevare l’economia italiana, critica duramente la governance del paese e offre una visione chiara dei principali ostacoli alla ripresa economica. In questa intervista, discuteremo alcune delle tematiche più urgenti e delle possibili soluzioni delineate nel libro, esplorando le sue opinioni sulla situazione attuale e le prospettive future dell’Italia.

Nel suo libro, lei propone diverse soluzioni per risollevare l’economia italiana. Quale ritiene sia la più urgente da implementare e perché?

Per sollevare l’economia l’unica soluzione e cercare di pagare l’interamente il debito estero (terzo nel mondo) ma siccome
questo e impossibile almeno trattarlo urgentemente per allungare il pagamento degli interessi nel modo che si abbassino.

Lei critica duramente la governance italiana, definendola incompetente e raccomandata. Quali caratteristiche dovrebbe avere una leadership efficace per evitare i problemi che ha descritto?

In questo momento I’Italia e commissariata dall’UE per via del debito quindi non credo che qualcuno potra fare dei miracoli
senza un’economia efficiente. La governance italiana e inefficiente e a parte urlare i proclami e fare propaganda non sta facendo null’altro. Servono degli economisti e politici a livello internazionale e di certo non potranno farsi lo spazio da soli in un paese oramai consumato dalla corruzione e dalla propaganda a buon mercato. Ci deve essere un momento in cui il popolo si ribella e vengono chiamati. Questo momento purtroppo in Italia tarda ad arrivare per via di una certa inerzia della mentalità e dei media che non descrivono onestamente la situazione attuale italiana che e disastrosa e degna del terzo mondo.

Lei menziona che l’Italia non si è ancora ripresa dalla crisi finanziaria del 2007 e che il PIL è ancora sotto i livelli di tredici anni fa. Quali sono, secondo lei, i principali ostacoli alla ripresa economica?

L’Italia non solo non si é mai ripresa dalla crisi globale ma peggiora ogni anno. A parte il debito la colpa e della legislazione talmente arretrata (leggi dal 1930 —- 1950) assolutamente inadeguate per un’economia di mercato. Serve urgente modernizzazione nella legislatura.

Il libro dedica ampio spazio alla questione meridionale. Quali sono le iniziative specifiche che potrebbero realmente colmare il divario tra Nord e Sud Italia?

Il Sud é stato abbandonato da tantissimo tempo. Dove fara il Nord i suoi affari loschi se non esiste il Sud? Questa é una politica mirata che descrive i problemi italiani di corruzione, mafia e governance da tantissimi anni. Non c’é un reale interesse per sollevare il Sud. I fondi europei spariscano di fretta per via della corruzione dilagante e per la mancanza di un controllo vero appunto perchè mai voluto realmente.

Ha toccato il tema della riforma del sistema giudiziario italiano. Quali interventi specifici ritiene necessari per migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema giudiziario?

Il sistema giudiziario italiano e un disastro e una vergogna a livello internazionale. A parte la lentezza non esiste alcuna garanzia di ricevere la giustizia anche se hai tutte le ragioni del mondo. II motivo é sempre la corruzione, l’economia inesistente e la mancanza di controllo sul operato dei giudici. Cosi detto “libero arbitrio” permette a tanti giudici di sfogare i problemi personali con qualche cittadino. Nello stesso modo i colpevoli si “comprano” la libertà e non c’é la certezza della pena. II sistema giudiziario italiano (per dirlo nel modo scherzoso anche se non c’é da scherzare) in realtà fa pena ma non la garantisce. Come ha detto il filosofo Kant “la Legge e la spina dorsale dei popoli”. Ecco perchè I’Italia striscia per terra da quel punto di vista.

Ha parlato della creazione di lavoro come punto principale per permettere alle persone di vivere dignitosamente nel luogo in cui nascono. Quali politiche del lavoro dovrebbero essere adottate per ridurre la disoccupazione giovanile?

Anche per creare lavoro ci vogliono degli investimenti grossi che nessuno farà in Italia perché non é un paese emergente anzi la sua economia é morta. Per avere un bel lavoro ci deve essere prima un’istruzione di qualità e qua entriamo di nuovo in un circolo virtuoso.

Nel libro, viene discusso l’impatto del COVID-19 e del conflitto russo-ucraino sull’economia. Come pensa che l’Italia possa prepararsi meglio per future crisi globali?

Il covid é stato un disastro mondiale causato dalla Cina che non ha mai pagato per i morti causati né per il disastro dell’economia mondiale. Non credo che il nemico globale è la Russia. Questo è un conflitto russo-americano mascherato per il mercato globale. L’ Italia non essendo un fattore europeo (e facendo parte dei Pigs: Portogallo, Italia, Grecia, Spagna — i paesi con grossi problemi economici in Europa) non può fare nulla che rimanere neutrale ma anche questo sara difficile perché e un paese a cui si comanda essendo in contratto con la Nato. In conclusione posso dire che l’analisi della situazione non è una ricetta e che non esiste una “cura” per ogni “malattia”. lo personalmente vedo il futuro dell’Italia in tutte queste persone che l’hanno lasciata e stanno lavorando all’estero e nei paesi molto avanzati. Solo loro potrebbero riportare un futuro nel paese perché stanno acquisendo delle abilita importanti e spesso esperienze lavorative di grande successo!

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