Abbiamo incontrato Derek Reiver, dj producer che cura Revolution The Radioshow, un programma radio online che propone i set di tanti top dj italiani. “Revolution The Radioshow nasce dalla voglia di portare i grandi nomi del clubbing italiano ad esser ascoltati anche da chi generalmente non ascolta quel tipo di musica. Inoltre è un ulteriore modo per rimanere in contatto con gli artisti, essere aggiornati sulle tendenze del momento e soprattutto godersi un’ora di buona musica”, racconta.
Dove lo si può ascoltare?
E’ trasmesso in esclusiva su Radio UAU, una web radio di Pavia con la quale collaboro dalla sua nascita. Ho avuto diverse richieste, ma ho deciso di darlo in esclusiva a UAU, che il Primo maggio ’23 compirá 3 anni e che è una delle web radio tra le più ascoltate in Italia. Il radioshow lo si puó ascoltare il sabato dalle 21.00 alle 22.00 e in replica il lunedi dalle 22.00 alle 23.00. Inoltre è disponibile sul canale mixcloud di Revolution e di Radio UAU.
Come selezioni gli artisti?
Cerco sempre di proporre artisti interessanti, dj e produttori di livello nazionale ed internazionale, qualcuno che posso portare alto il nome della musica da club.
Come slogan scriveti che solo la musica e l’amore possono salvare il mondo. Come stai contribuendo con Revolution The Radioshow alla faccenda? Perché è abbastanza dura, salvare ‘sto mondo…
Effettivamente è parecchio dura, ma ci si prova, la musica unisce. Fa interagire persone vicine e lontane, mischia le culture, azzera le differenze sociali. È per questo che la musica e l’amore possono salvare il mondo, perché a volte nella musica si trovano le risposte che cerchi, quasi senza cercarle.
Tra i dj di cui programmi dj set ci sono artisti con una lunga carriera alle spalle come Botteghi, Raf Marchesini, Federico Scavo, Silvio Carrano, Marco Carpentieri… Come si fa a mettere insieme tanti artisti di questo livello?
Alla base c’è il rispetto reciproco. Io trovo in loro figure da esempio e punti di riferimento, mentre loro evidentemente nel mio lavoro trovano non solo una vetrina, ma anche un ragazzo disposto a metterli a proprio agio, sempre con il sorriso e tanta voglia di fare.
Come mai c’è poca voglia di fare squadra tra i dj italiani oppure non è vero?
Credo che sia in parte vero. Personalmente per me non è cosi, lo testimonia ad esempio proprio questo programma radio. Nel mio piccolo aiuto sempre tutti al meglio delle mie possibilità. Se ci si aiutasse di più sarebbe tutto più facile.
Che musica ascolteremo e balleremo nell’estate ’23?
Per questa estate, come negli ultimi anni ci saranno da ascoltare molto brani reggaeton, che diventeranno ancor più ballabili attraverso i bootleg e i mashup dei quali ormai è praticamente diventato impossibile farne a meno. Poi ci sono i soliti volti noti dai quali mi aspetto una hit totalmente club.
Come vedete oggi clubbing e discografia dance?
Il mondo clubbing è cambiato molto rispetto agli anni passati, decisamente in peggio, parlo per le realtà medio piccole, mentre i grandi eventi sono sempre meta di numerosi appassionati ed un fenomeno in costante crescita. Il facile accesso alle produzioni ha rimescolato certamente le carte nella discografia dance, ma non è necessariamente un male. Forse questa moda di riprendere brani storici è un po’ stucchevole, ma cambierà anche questo.
Che consigli dareste a un dj che sta iniziando oggi a proporre la sua musica?
Sembrerà scontato, ma il consiglio è quello di lavorare duro, non arrendersi alle prime difficoltà e affidarsi alle persone d’esperienza nel settore. Oggi va tutto molto veloce, puoi passare da zero a cento in poco tempo… ma anche viceversa.