Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Riccardo Manfrin, dj 24enne che da tempo fa divertire ed emozionare il Garda con la sua musica. Originario di Desenzano, non ha ancora pubblicato musica sua, concentrandosi sulla sostanza del lavoro del dj, ovvero regalare sorrisi e ritmo nei locali di riferimento. Sta però pensando a come far sentire tutta la sua passione anche con un suo disco… E nel frattempo, anche in un periodo difficile come questo, fa sentire il suo sound ogni weekend e pure durante la settimana, in zona Garda e non solo.
Come hai iniziato a fare il dj?
Tutto ebbe inizio tanto tempo fa, quando avevo solo 14 anni. Quello che ho con la musica è un legame fortissimo. Non ho fatto corsi, ma con l’aiuto di un amico dj più esperto, che ringrazierò sempre, sono riuscito ad imparare moltissimo. Poi, pian piano, mi sono procurato l’attrezzatura professionale e ho iniziato a farmi sentire.
Che rapporto hai con la musica quando non lavori?
In realtà fare il dj vuol dire lavorare con la musica in ogni momento o quasi. Sono sempre alla ricerca di nuovi brani da inserire nelle mie serate. Ogni giorno cerco di ascoltare diverse radio, per capire quali sono le vere hit del momento. Tra gli artisti che mi hanno segnato di più, ci sono Lady Gaga, Madonna, Beyoncé, che ho iniziato ad amare proprio grazie alla radio. Sulle piattaforme digitali invece ascolto di solito house, oltre ai singoli del momento. Un questo periodo, ad esempio, la musica Blanco e tanti altri.
La tua prima volta in console?
Come tutti o quasi ho iniziato ad una festa di amici. Pian piano ho iniziato ad essere conosciuto per il mio sound. Poi sono arrivati i bar e i disco bar e infine i club di riferimento nella zona. L’emozione, per un dj, resta sempre la stessa, sempre. Se non c’è emozione, è giusto cambiare lavoro e sinceramente quel momento per me è lontano anni luce.
Se tu dovessi raccontare a qualcuno la tua musica, come la racconteresti a parole?
Propongo house commerciale, ma se dovessi davvero definire il mio sound lo definirei semplicemente dicendo divertimento. Questa bellissima parola racchiude tante cose che mi stanno a cuore: le persone che ballano, cantano, si abbracciano o saltano senza pensieri. E’ una sensazione bellissima!
Che tipo di dj sei?
Cerco sempre di ‘leggere’ la situazione, ovvero sia la location sia il tipo di pubblico, proponendo una selezione originale. Ad esempio, inserisco qualche brano reggaeton: mesi fa era il sound del momento, ma forse oggi è un po’ in calo… In questo difficile periodo in cui non si può far ballare ho poi dovuto adattarmi non poco. Non è facile trattenere la propria energia.
Qual è la cosa più bella di fare il dj? E la più brutta?
La cosa più bella del fare il dj è vedere la gente ballare e cantare la musica che suono. Solo in quei momenti capisco che sto facendo la cosa giusta, che stiamo tutti insieme vivendo un momento magico. Le foto e i video che le persone spesso vogliono fare con me contano, non per vanità, ma perché la musica regala a tutti magia che dura nel ricordo. La cosa più brutta del fare il dj è invece la poca considerazione di questo lavoro che troppi hanno. Fare il dj sembra facile, ma non è certo solo mettere due canzoni a tempo durante la serata. Dietro c’è un lavoro nascosto di preparazione e selezione musicale che troppo spesso non viene capito.
E’ un momento difficilissimo per chi vive di musica. Tu come lo stai passando? E come vedi il futuro dei locali?
Sono davvero fortunato. Anche nei momenti più difficili c’è sempre stata richiesta nei miei confronti da parte dei gestori dei locali. Per quel che riguarda il futuro di questi spazi, molti di essi in questo periodo si sono adattati in mille modi per ripartire. I club più conosciuti saranno quelli che sentiranno meno la difficoltà e potremo tutti insieme ritrovarci a ballare lì. Altri locali meno noti, anche quando ben gestiti, saranno costretti invece a chiudere.
C’è qualche dj che stimi in modo particolare?
In 10 anni di lavoro, ho avuto modo di conoscere tanti dj, anche internazionali. Con Cristian Marchi in particolare, c’è una vera amicizia, un forte legame. Nel momento del bisogno, quando ho qualche dubbio, sa sempre darmi il consiglio giusto. Quando viene a suonare nei club in zona Garda, ci troviamo sempre per fare due parole.