“Ecco ‘Astra’, un EP techno molto introspettivo nato durante le infinite notti in lockdown, zona rossa e isolamento che abbiamo passato”. Nicola Veneziani, 34enne dj producer bresciano, presenta così il suo nuovo lavoro discografico, pubblicato da Uran Records con distribuzione Sony Music e già disponibile su Spotify spoti.fi/3wdQvAh.
Reduce da una memorabile esibizione al Capitolium (vedi foto), il parco archeologico di Brixia Romana che per la prima volta in assoluto ha ospitato uno show musicale per celebrare i 10 anni dall’inclusione nei siti UNESCO, Nicola Veneziani con “Astra” ha voluto dare un segnale importante.
“Poter creare e condividere musica nuova è la più bella forma di libertà e di ritorno alla normalità. Grazie a chi ha ispirato e reso possibile questo progetto e a chi lo ascolterà in streaming e lo condividerà: music is the answer”, ha scritto ancora sui social.
“Astra” arriva per Veneziani dopo tanti dischi pubblicati in Italia, Inghilterra, Francia e Romania, tracce spesso suonate da top dj come David Guetta, Tiesto e Benny Benassi. E’ un EP stellare, nel senso che è composto da quattro tracce (“Alsephina”, “Bellatrix”, “Chamukuy”, “Unurgunite”), ognuna dedicata a una stella o una costellazione.
“Durante i mesi trascorsi in lockdown, nel silenzio assoluto della notte causa coprifuoco, stavo ore e ore a guardare le stelle, immutabili nonostante quaggiù sulla terra stesse cambiando tutto così rapidamente”, racconta Nicola Veneziani. “Questa situazione di immobilità mi ha permesso di tornare in studio e esplorare il mio subconscio alla ricerca di sonorità cosmiche che mi permettessero di intraprendere ‘crociere galattiche’ stando sul divano di casa o davanti al monitor dello studio registrazione. E’ per questo che ogni traccia ha il nome di una stella chiamata in lingue diverse”.
Ecco quindi “Alsephina”, una parola araba. “Ho scelto questo titolo perché la traccia ha sonorità da ‘Mille e una notte’, il tipo di pezzo che si sente sui rooftop quando si affonda tra gli infiniti cuscini dei divani e su fuma l’hookah”, continua l’artista bresciano. “Bellatrix” è invece una parola latina, che sta per guerriera. E’ una traccia poderosa, un vero viaggio interstellare da mainstage.
“Chamukuy” è un termine Maya. “Forse quella questa traccia la ‘hit’ dell’EP, il flauto di Pan ha una melodia immediata che non lascia indifferenti”, racconta Nicola Veneziani. “Unurgunite” è un infine termine nella lingua degli aborigeni australiani. In questo brano c’è un uso massiccio del didgeridoo, uno strumento a fiato che dà una carica sonora notevole.
“E’ un periodo davvero positivo per me. Dopo uno show emozionante come quello al Capitolium, un luogo ricco di storia e magia, ecco il mio nuovo EP, che ho prodotto esattamente come volevo senza nessuna pressione e fuori dalle consuete logiche discografiche” , conclude Nicola Veneziani.
Nicola Veneziani su Instagram: https://www.instagram.com/nicolaveneziani_/
L’EP “Astra” su Spotify spoti.fi/3wdQvAh