Abbiamo fatto 4 chiacchiere con Luca Peruzzi di Jaywork Music Group, che ci ha raccontato un po’ come va la sua label… e non solo.
Ci racconti alcune delle produzioni recenti della tua label?
Tra i brani che abbiamo pubblicato più recentemente, quelli che mi hanno dato più soddisfazioni in termini di “streaming” e “download” sono i due remix per 2Black, ovvero “In Alto Mare” e “Paradise”. Sul piano personale, invece sono davvero soddisfatto di un brano House, ovvero quello contente un “sample” (risuonato) di “Sweet Child ‘o Mine”. L’ho realizzato, come sempre o quasi, insieme a Matteo Sala. Andando indietro nel tempo, il periodo legato alla musica Tribal House con la mia Label, la Fragile Records, è stato eccezionale. Potevo attingere alle mie radici musicali (Funky – Disco) per creare nuove sonorità e nuove tracce. In cima a tutte le release metto “Caliente Tambores”, uscito con l’alias Acapulco nel 2000. Con quel brano abbiamo raggiunto posizioni importanti in diverse chart di vendita (vinile – cd) nel mondo.
Che musica ascolti? Quali sono gli artisti che ascolti di più?
Nel tempo libero ascolto musica di vario genere, anche se devo ammettere il mio poco amore per quasi tutta la musica Italiana e per le cose Latine Reggaeton Style. La scelta dipende molto dallo stato d’animo non ho una playlist precisa, sono molto poco costante e quindi salto tra vari generi e stili. Ma nei momenti topici alcuni dei miei artisti preferiti ci sono sempre: Pink Floyd, Bowie, Ultravox, Talking Heads, e non dimentichiamo i Green Day, che dal vivo sono esplosivi.
Quando selezioni musica?
Seleziono costantemente musica, per la mia Label, per la Radio (Peruzzi collabora con Radio Wow) e chiaramente anche per le serate. Mi viene molto naturale farlo costantemente. Ascolto un po’ tutto ciò che viene inviato a Jaywork Music Group e automaticamente smisto le cose in base al loro potenziale utilizzo… Non ho un momento della settimana nel quale seleziono le tracce per le serate ma è più un lavoro che faccio 24 ore al giorno.
Che tipo di dj set?
Negli ultimi anni come DJ ho trovato le mie residenze storiche e quindi ti direi che al momento mi piace molto costruire il suono del locale dove lavoro e le serate dall’inizio alla fine, lavorando in locali molto grandi il fulcro delle serate è sempre commerciale… ma non rinuncio mai alla caratterizzazione del set con qualche brano inaspettato. Anche se da qualcuno è considerato obsoleto, il termine DJ Resident mi piace ancora.