(nella foto Maurizio Pasca, Presidente del SILB, https://www.silb.it Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo che rappresenta gran parte degli operatori del settore – foto hi res Maurizio Pasca: http://lorenzotiezzi.it/silb/)
Basta guardarsi intorno su una qualsiasi spiaggia.
Basta andare su un treno regionale.
Basta andare in una via da aperitivi o in una piazza.
E ovunque si vedranno persone molto vicine le une alle altre, spesso attaccate, spesso senza mascherina.
Come mai l’ira funesta di media e associazioni di consumatori cade solo sulle discoteche?
Chiuse al 70% dall’8 marzo?
Chiediamo la cessazione di questo atteggiamento assurdo.
C’è reale pericolo nelle relazioni sociali che si svolgono a meno di un metro?
Allora ciò che vediamo intorno a noi ogni giorno è ASSURDO.
1) Le discoteche italiane, perlomeno quelle all’aperto a cui da fine giugno è consentito stare aperte, RISPETTANO LE NORME.
Silb, associazione che raggruppa i locali dell’intrattenimento, si dissocia da coloro che non lo fanno anche perché la responsabilità è individuale.
2) Al pari, è individuale la responsabilità di chi non indossa la MASCHERINA. Come evidenziato da alcune regioni, fra cui la Sicilia, la responsabilità di infrazioni non può pendere sul capo del gestore. Il gestore è chiamato a garantire il RISPETTO DELLE NORME per quanto attiene alla sua sfera: sanificazione, misurazione della temperatura, mantenimento delle distanze e chiarimento delle misure di sicurezza. Se su centinaia di persone qualcuna si leva la mascherina è comportamento che afferisce alla RESPONSABILITÀ INDIVIDUALE.
3) La nostra categoria è fatta da imprenditori che da metà marzo hanno l’attività ferma. Nessun problema a rimanere chiusi, se si tratta di emergenza.
Ma lo stato di emergenza deve valere anche su un treno regionale.
E il Governo ci deve mettere in condizione di non licenziare e di poter pagare affitti e oneri. Le aziende costrette a rimanere chiuse devono ricevere contributi NELL’IMMEDIATO. Ci sono imprenditori che hanno fatto investimenti enormi per acquisire locali prima dell’emergenza sanitaria e che ora sono in profonda difficoltà. Abbiamo diritto ad avere risposte effettive, non promesse.
4)Riapertura dei locali al chiuso.
Secondo le ultime dichiarazioni e previo parere del Cts (Comitato Tecnico Scientifico), le discoteche al chiuso dovrebbero riaprire il 7 agosto. Faremo rispettare le norme ma non possiamo farci carico delle responsabilità individuali, ovvero di comportamenti di singoli individui volti a evadere le norme di sicurezza. Dovremmo avere un addetto alla secutiry per cliente!
Quindi, chiediamo che avvenga ciò che accade, sotto gli occhi di tutti, in altri ambiti del vivere sociale: su un treno, in un bar, in un ristorante, lungo una via, in una piazza stracolma, su una spiaggia.
Le regole, o valgono per tutti o non valgono per alcuno.