C’è tanta dance nel mondo, diffusa ormai in tanti modi. Cosa è cambiato negli ultimi anni? Dove si arriverà?
Secondo me è dipeso tanto dalla crisi generale degli ultimi tempi, tutti hanno cambiato abitudini, ora si muove tutto più veloce, è quasi una corsa al tempo. Così anche la musica che accompagna le nostre giornate ha iniziato a cambiare marcia, tutto più veloce e più raccolto in canzoni brevi e dirette. La globalizzazione ha portato la nuova tendenza della Dance, la musica melodica leggera ora si è impersonificata nella corrente Dance “Deep-House” che pur mantiene i propri connotati melodici, ma con ritmo più sostenuto e testi in inglese, non più in italiano.
Lavorare nel settore della musica. Pro e contro.
Pro: piaci alle ragazze e sei sempre richiesto. Contro non ne conosco, o meglio la strada è tutta in salita e fatichi parecchio all’inizio per arrivare dove ti sei prefissato. Ma se hai la stoffa e vedi subito la via giusta da percorrere te la caverai… Come tutti i lavori bisogna metterci tutto, amare il proprio lavoro anche nelle difficoltà, è l’unico sistema per togliersi delle soddisfazioni, altrimenti la musica rimane un “Hobby”. C’è molta rapidità nel nostro lavoro e sei sempre chiamato a rispondere con i risultati ad ogni tuo gesto. Ma anche questo è il bello, è stimolante.
Come sei arrivato a fare il deejay?
Componendo canzoni di musica Dance prima o poi ti devi confrontare di persona con il pubblico, ed è la parte più bella di questo lavoro. I djset ti aiutano a capire più da vicino le esigenze del pubblico, esperienze che poi trasmetti nelle canzoni.
Dove nasce la tua passione per la musica?
Ascoltando i brani dei miei compositori preferiti, da Giorgio Moroder a Madonna, passando per Tiga e i Daft Punk. Ce ne sono molti che mi hanno spinto a trasmettere anche le mie sensazioni e a farmi emozionare con loro.
Se dovessi scegliere un dj italiano e uno straniero da produrre o con cui produrre un pezzo, chi sceglieresti?
In Italia non conosco molto. Ci sono però due ragazzi che sto seguendo e che avrò il piacere di produrre a breve sulla etichetta Hysterical (divisione della Ego). Sono i Jumbo P dalla Sardegna con sonorità House. E poi c’è Deep Chills, un ragazzo con molto talento di Milano: per me è già il boss della Tropical House Made in Italy.
Lasciamo stare la musica. Raccontaci un po’ di Spada privato
Vivo tra le montagne del Sudtirolo dove ho lo studio e dove passo le giornate a farmi influenzare da tutto ciò che posso trovare nella natura di quei paesaggi, e Padova, la mia città natale dove scendo spesso per cose più burocratiche e a trovare gli amici in compagnia di ottimi vini nella mia enoteca di fiducia. Non viaggio molto perché ci pensa già il mio lavoro però penso che se non facessi questa vita sarei sicuramente un boscaiolo: non mi piace il mare… al raggiungimento dell’età pensionabile, quindi mai, mi piacerebbe avere una bella riserva con un allevamento di cavalli di razza. Poi mi piacerebbe anche avere una famiglia tutta mia come le persone normali ma non c’è mai tempo purtroppo, la musica decide per me.