C’è tanta dance nel mondo, diffusa ormai in tanti modi. Cosa è cambiato negli ultimi anni? Dove si arriverà?
Provenzano: Finalmente la musica dance ha ripreso il posto che meritava grazie anche al fatto che i produttori, in molti casi, si sono avvicinati maggiormente al suono “pop” che ha reso la musica dance di più facile fruizione. Credo che se questa tendenza rimarrà intatta vedremo durare ancora questo fenomeno.
Simioli: La musica “dance” è in continua evoluzione anche perché si avvale esclusivamente di tecnologia applicata ai software musicali che sono in aggiornamento perenne… Quindi cambiano i suoni, gli effetti e il “sound/style” automaticamente cambia direzione. Ovviamente il tutto viaggia in modo sinergico con le mode e le tendenze che i giovani stessi alimentano e a volte impongono. Con l’avvento di internet l’informazione musicale arriva molto più velocemente e a costi assolutamente abbordabili, questo crea una sovraesposizione dei prodotti e quindi una veloce saturazione: di conseguenza la musica si “consuma” più velocemente… di qui la continua sete di novità! Tutto questo non avrà mai fine e rende la “dance” sempre nuova e affascinante.
Come è nata la vostra collaborazione?
P.: Le mie collaborazioni nascono sempre dalla stima personale e professionale: se non ci sono queste due cose è praticamente impossibile. Avevamo da molto tempo l’idea di fare qualcosa insieme ed è arrivata l’idea giusta: il resto è venuto da solo.
S.: Ci conoscevamo da tanto ma grazie al nostro promoter siamo entrati più in sinergia, scoprendo di avere visioni comuni sul modo di fare e gestire la musica, sia quella prodotta da noi stessi che quella selezionata e proposta al pubblico.
Dove nasce la vostra passione per la musica?
P.: Nasce da molto lontano, anzi credo di esserci nato: il difficile è stato farlo diventare un lavoro.
S.: La mia sin da piccolo… seguivo i miei amici dj quando andavano a “suonare” ai party privati, poi ho iniziato a fare il dj nei club già a 16 anni e non mi son mai fermato.
Lavorare nel settore della musica. Pro e contro.
P.: Credo che ci siano solo “pro”, non vedo controindicazioni. Si ha la possibilità di ascoltare tanta musica tutto il giorno, viaggiare, conoscere molte persone: non credo riuscirei a farne a meno.
S.: Ci riesce solo chi è alimentato da sana passione per la musica… Farne un business è difficile, ci riesce una percentuale veramente minima, ma in ogni caso, anche se rimane un hobby, fa bene allo spirito, alimenta la sensibilità e la capacità di interagire con gli altri.
I vostri djs e produttori preferiti, italiani e stranieri.
P.: Seguo molti produttori/deejay: per me restano ancora due categorie diverse anche se in questi anni sono diventate una sola figura. Tra i deejay farei il nome del grande Erick Morillo tra i produttori Axwell. Non faccio nomi di italiani altrimenti si offende qualcuno…
S.: Italiani: Benassi, Stefano Pain, Gianni Bini, Cube Guys, Noferini…c’è ne sono tanti. Internazionali: Umek, Chris Lake, Disclosure, Watermat, Calvin Harris, Kryder.
Quanto tempo dedicate ai vostri profili socials?
P.: Moltissimo tempo, diciamo anche tutto il giorno!
S.: Ho una persona che li segue per me…
Lasciamo stare la musica. Raccontateci un po’ della vostra vita privata.
P.: Ho sempre cercato di bilanciare l’eccesso della mia professione con una vita privata più rilassante: la mia famiglia, i miei amatissimi cani e i miei amici, oltre alla grande passione per la Roma e il calcio anche quello giocato.
S.: Ho una compagna che mi sopporta e condivide le mie passioni e le mie “tensioni”. Mi piace studiare marketing, arte contemporanea e le culture orientali. Amo viaggiare, adoro guardare i film, andare al mare e ho una passione per la buona cucina!